Streghi all’Alpe di Vibbiana

All’Alpe, quello me lo ricordo io, queste donne all’Alpe dovevano ballare, sicché aspettavano i suonatori […], che dovevano venire questi suonatori […] e poi c’avevano i fidanzati, insomma dovevano venire.

Guardavano ogni momento se venivano, allora (qualcuno) disse: ”Oh! Vengono adesso! Vedo laggiù una fila di lumi…vengono adesso!” “Ma allora c’hanno i lumi?” […] Allora andammo in cima a un collettino, che dovevano passare di lì sotto… una fila… una fila… una fila… non finiva mai e erano gli streghi.

Allora la mia povera mamma si cavò la corona del rosario e me la mise al collo e poi dopo andammo… ci rinchiudemmo dentro, non riuscimmo neanche fuori… e c’era una noce lì sopra e andarono a ballare lì.
Ballavano lì sotto a questa noce…[…] con i suoi lumi che c’avevano… i lumi erano bracci, non erano mica lumi, i bracci facevano lume. […]

Successe quella sera sola e poi non li abbiamo mica visti più noialtri…gli streghi li ho visti quella volta sola, io…proprio io, in persona io, in persona io…eran tutte persone grandi come voi…[…]non parlavano, zitti e mosca, e tutto un vestito tutto scuro. (151)

 

Radio Nord Garfagnana – Rubrica “Le storie di ieri” di Umberto Bertolini – Intervista di Benito Nobili Ambrosini
Testimonianza di Giustina Crudeli (1879) – Trascrizione Ilaria Giannotti